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Escursionismo

Escursionismo.

Camminare è un'attività praticabile da tutti, in qualunque stagione, a qualunque età, che non richiede costose attrezzature, che non inquina e non fa rumore. E' un'azione lenta, che permette di osservare anche le piccole cose; silenziosa, ritmica, che non disturba il pensiero - anzi stimola la riflessione ± faticosa, ma non estenuante, consente di sentire il proprio corpo e di apprezzare le distanze guadagnate un passo alla volta; autonoma, non si deve fare ricorso a mezzi meccanici, si parte e ci si ferma quando lo si desidera, si procede al proprio ritmo. Si può andare praticamente ovunque e questo contribuisce a dare un senso di grande libertà

La dimensione più orizzontale e meno verticale della montagna. Gli escursionisti del CAI hanno un loro motto: “camminare per conoscere, conoscere per amare, amare per tutelare”. Camminando è più facile avere un contatto diretto con la natura, alla scoperta di un bosco, un lago, un rifugio, una cima. L’escursionismo è davvero alla portata di tutti, perché camminare è l’attività più semplice e naturale. Alpinismo non è solo arrampicare, non è solo salire per vie normali o vie estreme sulle cime più alte e più difficili. Alpinismo è anche semplicemente camminare in montagna, per conoscerla, per studiarla per tutelarne l’ambiente naturale. Camminare in montagna, a qualsiasi altezza, è escursionismo e l’escursionismo è manifestazione dell’alpinismo. L’escursionismo promosso dal Gruppo CAI Poggio Bustone, come quello di tutte le Sezioni o sottosezioni del Club Alpino Italiano, è sempre più indirizzato verso una consapevole ed appassionata conoscenza del territorio che comporti non solo l’osservazione dei luoghi visitati, della flora e della fauna, ma anche dei segni dell’uomo e delle culture presenti , sviluppando l’idea forte che l’approccio escursionistico offre il piacere del camminare nell’ ambiente e suscita, dalla conoscenza diretta e concreta sul campo, l’interesse verso un maggiore impegno nelle azioni di tutela del territorio. Agli escursionisti rivolgiamo un invito a percorrere con sicurezza itinerari adatti alle proprie capacità, a seguire i sentieri, a contribuire alla loro manutenzione, a scegliere il periodo adatto per compiere le escursioni, tenendo conto delle condizioni meteorologico ambientali e delle proprie capacità. Anche così potremmo contribuire alla conservazione della montagna realizzando il motto del Cai: "Camminare per conoscere e tutelare".

 

ESCURSIONISMO IN MONTAGNA

 

Camminare costituisce certamente l'attività fisica più spontanea e naturale per l'uomo. L'uomo, infatti, ha sempre camminato per necessità di vita, spostandosi da villaggio a villaggio, da paese a paese. Grandi camminatori del passato, in epoche diverse, sono stati i mercanti, i pellegrini, i soldati, gli esploratori, quanti cioè, spinti dalle più diverse motivazioni, effettuavano lunghi percorsi il più delle volte a piedi. La rivoluzione industriale del XVIII secolo segna il trionfo delle macchine e poco alla volta la necessità di viaggiare a piedi si riduce fino a scomparire, Oggi sembra di non poter fare a meno del treno, dell'aereo e soprattutto dell'automobile che usiamo anche per spostamenti di poche centinaia di metri per raggiungere il giornalaio o un negozio, Camminare è diventato uno sport, un esercizio da riservare per il tempo libero, un'attività di svago per ritemprarsi fisicamente e spiritualmente, per combattere l'eccessiva sedentarietà e i relativi disturbi psicofisici. A differenza della pianura e della collina dove le tradizionali vie di comunicazione sono state sostituite da strade e autostrade, il mondo della montagna mantiene ancora in gran parte la storica rete di sentieri e di mulattiere legate alla tradizionale attività agro-pastorale. Si presta quindi ottimamente alla pratica dell'escursionismo, per trovare una pausa di distensione a confatto della natura e dei segni lasciati dall' uomo nel corso dei secoli. Sui sentieri di montagna non esiste spirito agonistico; non si cammina solo per fare esercizio fisico, ma , per ritornare a gustare il valore e il senso del tempo e dello spazio a misura d' uomo.

ESCURSIONISMO E TREKKING

To trek è un verbo della lingua afrikaans e si riferisce alla grande migrazione cui furono costretti verso la metà del XIX secolo i coloni olandesi del Sudafrica (i Boeri) per sfuggire all' avanzata degli inglesi. Da allora i termini trek e trekking sono entrati nel mondo linguistico anglosassone ad indicare in un primo tempo solo un viaggio su carri trainati da buoi, più tardi qualsiasi genere di viaggio avventuroso e di notevole lunghezza effettuato a piedi o con I' ausilio di mezzi locali (cavalli, cammelli, carri ecc.). Come molte altre parole di origine inglese, anche trekking ha successo e poco alla volta si affianca e si sostituisce, a volte a sproposito, al termine escursionismo. L'escursione è infatti una semplice gita di poche ore al massimo di un paio di giorni su sentieri dove si incontrano comode strutture logistiche come alberghetti e rifugi in cui pernottare. La meta può essere un lago, le baite di un alpeggio, una facile cima panoramica. Il trekking invece è qualcosa di più impegnativo: il percorso di una traversata con uno sviluppo di più giorni e in un ambiente più severo. Richiede quindi una adeguata attrezzatura ed un allenamento all' altezza della distanza e dei dislivelli da superare.